Questo il tema al quale l'Organizzazione internazionale per le
migrazioni (Iom) in Tunisia ha dedicato una giornata di studio
per sensibilizzare la stampa su un fenomeno di proporzioni
mondiali.
La tratta degli esseri umani, sia per sfruttamento
sessuale che per motivi di lavoro, è infatti una violazione dei
diritti fondamentali dell'uomo. Durante l'evento sono state
proiettate video testimonianze di alcune vittime di questo
fenomeno in Tunisia e nel mondo: tra loro, molte donne
subsahariane che hanno raccontato le loro storie personali,
iniziate casualmente da una ricerca di impiego su internet e
terminate spesso con il lavoro forzato in una casa chiusa.
Per Lorena Lando, capo missione dell'Iom in Tunisia,
l'utilizzazione della rete per cercare lavoro puo'
effettivamente in alcuni casi portare a rimanere impigliati in
reti di persone che si dedicano a questa attività illegale.
L'obiettivo dell'Iom in Tunisia e' quello di coordinare con le
istituzioni statali, associazioni, stampa e società civile,
campagne di informazione e sensibilizzazione allo scopo di
mettere in guardia e proteggere le persone che rientrano nelle
categorie a rischio.
Facendo il punto sulla legislazione in materia la Lando cita
con ANSAmed il protocollo addizionale della convenzione Onu
contro la criminalità transnazionale organizzata che mira a
prevenire e punire la tratta degli esseri umani ed auspica che
venga approvata al più presto in Tunisia una legge specifica che
possa fornire tutti gli strumenti necessari per rispondere più
adeguatamente ai bisogni delle vittime della tratta, cosi come
supportare le autorità competenti nella lotta contro i
trafficanti. La Tunisia ha ratificato il protocollo di Palermo
sul traffico di esseri umani nel 2003 e dal 2008 dispone inoltre
di un disegno di legge relativo alla prevenzione e alla
repressione della tratta di esseri umani che tuttavia attende
ancora di essere votato dal Parlamento.
L'ufficio Iom in Tunisia ha lanciato recentemente una
campagna video di prevenzione e sensibilizzazione contro la
tratta di esseri umani con uno spot intitolato "La Storia di
Fatma", parte del progetto "Sostegno in materia di legislazione
contro la tratta di esseri umani in Tunisia", che ha tra gli
obiettivi la collaborazione con il governo tunisino per
rafforzare le capacità degli attori governativi e non per
lottare contro la tratta di esseri umani e proteggerne le
vittime.
Inoltre l'ufficio di Tunisi ha pubblicato recentemente un
rapporto sul fenomeno della tratta di esseri umani in Tunisia,
il primo mai effettuato del genere, che si basa su
testimonianze, osservazioni sul terreno, articoli di stampa,
interviste dirette alle vittime e rappresentanti di società
civile e associazioni. Secondo questa ricerca la Tunisia e' al
tempo stesso paese di provenienza, di destinazione e di transito
della tratta di esseri umani. Sul territorio nazionale le
vittime sono principalmente i bambini, le donne e le persone
handicappate. La prima forma di sfruttamento e' quella della
cosiddetta schiavitù domestica e del lavoro forzato, cui segue
lo sfruttamento sessuale e la prostituzione vera e propria.
Esiste poi il fenomeno della tratta di esseri umani verso
l'estero. Donne tunisine costrette alla schiavitu' dei lavori
domestici all'estero, specie in Libano, nei paesi dell'Africa
dell'ovest e negli Emirati. Come paese di destinazione la
Tunisia si evidenzia come luogo in cui viene esercitata la
prostituzione straniera da donne provenienti da Europa, Egitto,
Filippine, Ucraina. La Tunisia inoltre funge da paese di
transito per le giovani donne che dall'Africa subsahariana
intendono raggiungere l'Europa per cercare un futuro migliore e
che spesso finiscono per andare ad ingrossare le fila di
spregiudicati trafficanti che le utilizzeranno per lavori
domestici forzati o altro. (ANSAmed).
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