Lo riferisce la televisione Al Manar del movimento sciita
libanese Hezbollah, le cui milizie hanno preso parte
all'offensiva contro lo Stato islamico sul versante siriano
della frontiera.
I jihadisti, ha precisato Al Manar, vengono
evacuati attraverso il valico di Drumiet in direzione dell'est
della Siria, verso la città di Deyr az Zor. Venticinque feriti
sono stati presi in consegna dalla Mezzaluna rossa siriana.
Per una settimana l'esercito libanese sul proprio territorio
e quello di Damasco e le milizie Hezbollah su quello siriano
hanno condotto un'offensiva contro le forze dell'Isis presenti
nell'area dal 2014. Ieri un accordo è stato raggiunto per
l'evacuazione dei jihadisti, in cambio della restituzione dei
corpi di nove soldati libanesi che erano stati rapiti nel 2014.
L'accordo è stato concluso con i miliziani in rotta, dopo
l'offensiva scatenata una settimana fa dai libanesi e dagli
Hezbollah sciiti. Secondo l'esercito libanese, sono circa 600 i
combattenti dell'Isis nell'area di Arsal ai quali, dopo le
pesanti sconfitte subite, viene permesso di ritirarsi.
I nove militari siriani morti erano erano parte di un gruppo
di 30 soldati e poliziotti sequestrati nell'agosto del 2014,
quando centinaia di miliziani dell'Isis e del Fronte al-Nusra
(all'epoca una diramazione di al-Qaida in Siria) attraversarono
il confine e si riversarono sulla città libanese di Arsal, nella
valle della Bekaa. Solo dopo diversi giorni di sanguinosi
combattimenti si ritirarono ripiegando in territorio siriano, ma
appunto portando con sè i 30 sequestrati. Sedici di questi erano
stati liberati da al-Nusra nel dicembre 2015 nell'ambito di uno
scambio di prigionieri con Beirut, che rilasciò un numero
imprecisato di combattenti islamici.
Quattro furono uccisi nel giro di poco tempo (decapitati o
fucilati), un quinto morì per le ferite riportate negli scontri.
(ANSAmed).
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