Un aggiornamento sulle
problematiche connesse all'applicazione dei crediti fiscali
derivanti dal superbonus edilizio e sull'adeguatezza degli
strumenti che la Regione Friuli Venezia Giulia ha messo in campo
per ridurre gli effetti distorsivi su privati e imprese: questo
il tema al tavolo del confronto che si è tenuto oggi a Trieste,
su iniziativa dell'assessora regionale alle Finanze, Barbara
Zilli, con la Commissione regionale Abi (Associazione bancaria
italiana) in rappresentanza degli istituti di credito che
operano sul territorio regionale.
Il confronto segue all'accordo siglato a marzo tra la Regione
e Intesa Sanpaolo spa per definire l'attività di ri-cessione e
successivo acquisto dei crediti fiscali da parte dell'istituto
di credito, per un valore complessivo di circa 80 milioni di
euro.
Abi - riporta una nota - ha espresso apprezzamento per il
modello Fvg, a cui guardano anche altre Regioni italiane, come
ha confermato Zilli. Obiettivo della Regione, aggiunge la nota,
è rafforzare lo strumento sul territorio regionale almeno per il
periodo di tempo sufficiente a dare una risposta sociale
esaustiva ai privati e alle imprese artigiane che dovessero
patire il blocco della cessione dei crediti.
Nell'accordo avviato con Intesa Sanpaolo, oltre all'istituto
di credito erano stati coinvolti soggetti giuridici a vario
titolo facenti riferimento all'amministrazione regionale o al
territorio del Fvg, disponibili all'acquisto dei crediti fiscali
già nelle disponibilità della Banca. Tra questi il Consorzio di
bonifica Pianura friulana, il Consorzio di bonifica Cellina
Meduna, A&t 2000 spa, Trieste airport spa, Net spa Cosef, Cafc
spa, Consorzio di bonifica Venezia giulia, Carnia industrial
park - consorzio di sviluppo economico locale di Tolmezzo,
Friulia spa e Ferrovie Udine Cividale srl.
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