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'Palermo Mon Amour' all'Istituto di Cultura conquista Madrid

'Palermo Mon Amour' all'Istituto di Cultura conquista Madrid

Mostra sancisce l'accordo fra reti Istituti Cultura e Cervantes

MADRID, 08 maggio 2024, 10:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblico delle grandi occasioni ieri sera all'Istituto Italiano di Cultura di Madrid per l'inaugurazione della mostra 'Palermo Mon Amour': le foto di Enzo Sellerio, Letizia Battaglia, Franco Zecchin, Fabio Sgroi e Lia Pasqualino, che hanno indagato con sguardi diversi la storia di Palermo e il suo immaginario poetico, in un racconto per immagini che dagli anni 50 arriva al 1992. L'esposizione, visitabile fino al 29 giugno, è un progetto espositivo della Fondazione Merz, inaugurato a Torino lo scorso anno e curato da Valentina Greco. Grazie alla collaborazione con l'Instituto Cervantes, nella tappa madrilena si arricchisce di fotografie di Begona Zubero, realizzate durante la sua lunga permanenza a Palermo nel 2020. L'occasione per esplorare 'gli intrecci profondi fra Italia e Spagna che condividono una ricca esperienza culturale fin dai tempi dell'impero romano", come ha evidenziato il direttore generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione della Repubblica italiana, Alessandro de Pedys. Ma anche "il segnale delle nostre attese per il memorandum d'intesa firmato con l'Istituto Cervantes per sviluppare insieme attività e progetti in nome dell'identità comune', L'inaugurazione ha tenuto infatti a battesimo l'accordo sottoscritto dal responsabile della direzione generale da cui dipende la rete degli Istituti Italiani di cultura all'estero con la segretaria generale dell'Instituto Cervantes, Carmen Noguero. il primo nell'ambito della diplomazia culturale. Prevede che le sedi dell'Instituto Cervantes e della rete di Istituti Italiani di Cultura nel mondo possano avviare progetti comuni e programmi di scambio in Paesi terzi, specialmente in Maghreb, Africa subsahariana, Asia Pacifico e America Latina, per massimizzare l'impatto delle rispettive azioni di promozione.
    "E' il primo accordo e farà da apripista ad altri. L'idea è portarlo a livello europeo perché possa coinvolgere tutti i membri Ue associati nella promozione culturale rispetto a Paesi terzi"., ha poi spiegato all'Ansa il direttore per la Diplomazia Pubblica e Culturale della Farnesina, Alessandro de Pedys.
    "Questa mostra plasma questa prima intesa, che intende dare continuità e rafforzare l'interlocuzione in essere tra la Spagna e l'Italia nell'ambito della diplomazia culturale", ha evidenziato Carmen Noguero. "E' l'inizio di una collaborazione che sono certa arriverà molto lontano", ha aggiunto. Per poi segnalare che l'integrazione nella mostra dello sguardo di Begona Zubero, con l'esplorazione dello spazio urbano di Palermo, come memoria viva delle influenze multiculturali ricevute, è "il segno dell'importanza di un dialogo non solo fra territori ma fra gli artisti, perché il pubblico possa godere della cultura dei nostri Paesi".
    A fare da anfitrione, la direttrice dell'Iic di Madrid, Marialuisa Pappalardo. "E' una grande emozione per noi accogliere nei nostri spazi lo sguardo di cinque fotografi italiani straordinari, che hanno gravitato attorno al capoluogo siciliano, raccontando il loro presente e consegnandolo alla nostra storia", ha assicurato. Nel ringraziare la fondazione Merz e l'Instituto Cervantes, in particolare la sede di Palermo, con il direttore Juan Carlos Reche, presente all'inaugurazione, per la collaborazione che ha propiziato la partecipazione di Begona Zubero. "Il progetto dell'esposizione, che si avvale della collaborazione dell'Archivio Letizia Battaglia e dell'Archivio Enzo Sellerio, è per noi molto importante e si inserisce nel dialogo di lunga data che la Fondazione Merz coltiva con il territorio siciliano", ha segnalato la Beatrice Merz, presidente della Fondazione. "Spero che la mostra che racconta la storia d'Italia possa viaggiare in altri Istituto di cultura all'estero", ha aggiunto. Da parte sua, la curatrice Valentina Greco, ha dato le chiavi di lettura "per entrare nel paesaggio visivo dell'esposizione, ispirata al romanzo 'Hiroshima Mon Amour' di Marguerite Duras".
   

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