(di Fabio Perego)
Mercati, la prossima settimana,
soprattutto nel segno degli indici pmi di maggio in calendario
giovedì, tanto in Europa quanto negli Usa. Dati preliminari che
saranno determinanti per valutare se, dopo un primo trimestre
migliore delle attese, la ripresa possa consolidarsi durante la
primavera.
La lente è in particolare al manifatturiero tedesco che, al
momento, stenta a dare segnali di ripresa, e sul comparto dei
servizi statunitense che di recente ha evidenziato segnali di
indebolimento.
Tra gli altri dati saranno da monitorare le letture
dell'inflazione in arrivo dal Regno Unito (martedì) e dal
Giappone (venerdì), anticipato il giovedì dal pmi
manifatturiero.
Da tenere sotto osservazione, sempre giovedì, la
pubblicazione del dato relativo al primo trimestre dei salari
negoziati dell'Eurozona. Si tratta di "un elemento
particolarmente monitorato dalla Bce per valutare le future
mosse di politica monetaria, anche se solo un'accelerazione
inattesa del dato potrebbe mettere in dubbio il taglio di
giugno", evidenzia Mps nei market movers. "I rinnovi
contrattuali nazionali, nonché le rilevazioni Indeed a più alta
frequenza, sembrano suggerire che il picco per la crescita delle
retribuzioni sia stato ormai superato", aggiunge Intesa Sanpaolo
nella Weekly economic monitor.
Venerdì in Germania, la seconda stima del pil fornirà lo
spaccato delle componenti, che dovrebbe evidenziare un calo per
i consumi privati a fronte di un apporto positivo di
esportazioni nette e investimenti. Questi ultimi verosimilmente
trainati dalle costruzioni.
In agenda dagli Stati Uniti, oltre ai pmi di maggio
(giovedì), gli ordinativi di beni durevoli (venerdì) sono
attesi in rallentamento ad aprile, ma potrebbero risultare poco
variati per il secondo mese al netto dei trasporti. Sul fronte
immobiliare, le vendite sia di case esistenti che di nuove
abitazioni (giovedì) potrebbero correggere dopo i forti
incrementi del mese precedente, anche a causa della salita dei
tassi sui mutui ad aprile.
Riguardo alle banche centrali, ci saranno interventi di
diversi banchieri Fed ma anche della Bce, (la Lagarde tra gli
altri è prevista martedì) e la pubblicazione dei verbali
dell'ultima riunione della Fomc. In agenda infine le decisioni
delle banche centrali cinese (lunedì), neozelandese (mercoledì)
e turca (giovedì), da cui non sono attese variazioni ai tassi di
riferimento.
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